Cause I gave you all I got to give
I know that ain’t no way to live
So I told that devil to take you back
I told that devil to take you back
Ora che è appena terminata la prima – e speriamo non unica! – stagione di Wynonna Earp, vale la pena parlare un po’ di questo show Syfy passato sotto silenzio ma meritevole di un’occhiatina. Composta da un primo ciclo di 13 episodi, questa frizzante serie tv creata da Emily Andras e tratta da un fumetto di Beau Smith racconta della maledizione che grava sui discendenti del celebre pistolero Wyatt Earp: Wynonna, ventisettenne dal passato burrascoso, è l’Erede, e cioè colei che sola può maneggiare la pistola Peacemaker (che era l’arma usata dal suo avo) e rimandare all’inferno i Revenants, i demoni che infestano la cittadina di Purgatory; al suo fianco la giovane donna ha la graziosa ed intelligente sorella minore Waverly, il buon agente Dolls della divisione Black Badge e Doc Holliday, un affascinante e un po’ imbranato pistolero senza tempo che era amico nientemeno che di Wyatt Earp stesso.
Insomma, una trama piuttosto intrigante che – pur rimandando a tratti a cose già viste – trova il modo di essere originale rimaneggiando un mito americano quale quello di uno dei pistoleri più famosi di sempre e fondendolo con una gradevole backstory sovrannaturale che parte dall’epoca del suddetto eroe e si dipana sino ai giorni nostri. La famiglia di Wynonna, infatti, è stata profondamente segnata da una tragedia in cui c’entrano i Revenants e di cui l’Erede stessa porta ancora addosso il terribile peso, fardello che non le permette di accettare con la giusta serenità il fatto di avere sulle spalle un simile compito. Ma gli Earp, si sa, sono ossi duri, e la nostra briosa protagonista non tarderà – pur con varie difficoltà nel cammino – ad abbracciare questa faticosa missione.
Ad interpretare i personaggi principali sono una serie di facce poco note, ma efficaci: la bella attrice e modella Melanie Scrofano (la forte Wynonna, una protagonista decisamente simpatica e sopra le righe!), la graziosa Dominique Provost-Chalkley (Waverly, una sorta di Willow Rosenberg, per gli amanti del buffyverse), l’atletico Shamier Anderson (l’agente Dolls, l’aiuto che tutti vorremmo in una situazione simile), il bel Tim Rozon di Instant Star (Doc, un po’ il Jack Sparrow della situazione), il convincente Michael Eklund (il supercattivo Bobo Del Ray, che sembra quasi la versione 2.0 del temibile immortale Kurgan del film Highlander) e Rayisa Kondracki (la perfida strega Constance Clootie).
Certo, assieme ai pregi, questo show ha anche dei difetti: su tutti, spicca la scarsissima qualità degli effetti speciali e dei trucchi di scena, che danno una fastidiosa aria di “finto” ai vari mostri, demoni e avvenimenti sovrannaturali dello show. In secondo luogo, c’è da dire che non tutti i 13 episodi di questa prima stagione sono dello stesso livello qualitativo, il che porta a notevoli alti e bassi. Nonostante ciò, questo primo ciclo di episodi è molto gradevole e consigliabile agli amanti di quel fantasy-horror che trova anche il tempo per un po’ di umorismo (stile Buffy the Vampire Slayer, ma senza voler fare paragoni che non reggerebbero!): attori abbastanza convincenti e simpatici, una trama avvincente, una bella ambientazione western, un leggero tocco di trash voluto e un’evidente intenzione di non prendersi troppo sul serio, generano un serial scanzonato e piacevole che meriterebbe un rinnovo. Anche perché il finale di stagione è molto aperto e ci lascia con un cliffhanger che meriterebbe davvero un seguito. Speriamo di avere presto notizie al riguardo e che Wynonna possa impugnare ancora Peacemaker!
Vi lascio con la bella sigla dello show (la cui versione originale è cantata da Hayden Panettiere in Nashville) che accompagna un riuscito video fanmade: